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Gli Azzurri conquistano un punto prezioso

Si è conclusa 1-1 la sfida del Via del Mare tra i salentini e l’Empoli. Alla rete dei toscani con Pellegri nel primo tempo, risponde nella ripresa Pierotti, subentrato nella prima frazione al posto dell’infortunato Banda. Il Lecce prova a conquistare la seconda vittoria della stagione, ma le sue speranze si infrangono sui legni.

In casa Lecce, invece, la situazione continua ad essere abbastanza critica, e quella che doveva essere la gara della svolta e del rilancio, si trasforma in un mezzo flop. Un pari che soddisfa i toscani, avanti per buona parte della gara, che si assestano verso posizioni tranquille di classifica.

Partita bloccata con le due squadre che faticano a creare occasioni da rete: ci vorrebbe una invenzione per sbloccare l’inerzia della gara. E questa scintilla arriva al minuto 33. Sgroppata di Cacace che serve al limite dell’area Pellegri, l’attaccante dei toscani vince un rimpallo e scaglia un rasoterra di destro che si insacca alla destra di Falcone, apparso sorpreso dalla conclusione. L’Empoli passa grazie alla prodezza del suo bomber. Il Lecce prova a reagire ma Krstovic, ben servito da Dorgu, invece di provare la conclusione preferisce mettere in mezzo all’area, senza però trovare nessuno dei compagni (38′). L’Empoli cerca di sfruttare al meglio le ripartenze, con gli spazi che inevitabilmente il Lecce concede, Cacace entra in area di rigore, calcia a incrociare ma il suo sinistro si stampa sul palo (57′).

Il Lecce si getta all’arrembaggio alla ricerca del pareggio, supportato anche dall’estero portato dal neo entrato Sansone. E la pressione giallorossa trova finalmente sbocco. Corre il 77′, cross perfetto dalla sinistra di Gallo per Pierotti che salta indisturbato in area empolese e trova il gol del pareggio. Cinque minuti di recupero con i padroni di casa stabilmente nella metà campo avversaria. Ma il risultato non cambia. Un pari che allunga l’evidente crisi giallorossa, con la squadra e l’area tecnica contestati a gran voce al temine della gara.

Reti e spettacolo alla Unipol Domus

Paulo Fonseca ha dichiarato diverse volte che è più difficile giocare in Italia che in Europa, dato che in campionato spesso ci sono pochi spazi e si corre anche il rischio di sottovalutare degli avversari che sulla carta sono meno forti. La trasferta in Sardegna era un test di maturità che il gruppo rossonero non ha superato. Il Cagliari scopre un nuovo goleador, Zappa. Doppietta dell’esterno destro cresciuto nell’Inter, in pieno clima derby. E rossoneri costretti al pari dopo la notte di gloria al Bernabeu. Sei gol, tre per parte, due annullati per fuorigioco ai rossoblù. Milan trascinato da Leao, autore di una doppietta. Nel Cagliari super Zappa, l’uomo chiamato insieme a Zortea a contenere le fughe del portoghese. Spettacolare il gol del pari: destro al volo su cross di Augello.

Zappa è anche uno degli autori dei gol annullati: rete azzerata da un tocco di suola di Viola in fuorigioco. Altrimenti sarebbe stata tripletta. Un pari che frena l’entusiasmo in casa Milan. E che regala al Cagliari lo stop alla serie negativa di 3 sconfitte di fila. Molti gol, ma difese da rivedere.

Camarda, classe 2008, esordisce dal primo minuto in campionato al posto di Morata con la maglia rossonera. Gioca più che altro tra Zappa e Palomino, si muove, prova a suggerisce il passaggio, ma la palla all’inizio la vede poco. Il Cagliari risponde con un suo piccolo primato: schiera in campionato il suo primo giocatore albanese, il portiere Sherri al posto di Scuffet, fuori dopo l’errore all’Olimpico.

Fonseca deluso dopo il pareggio contro il Cagliari. Milan deludente a Cagliari, 3-3 il risultato finale.

Il derby al club bianconero

Vince la Juventus un derby che si sblocca dopo il primo quarto d’ora, quando Weah si fa trovare al posto giusto per un facile tap in. Weah e Yildiz regalano un altro derby alla Juve: i bianconeri tornano ad esultare allo Stadium dopo tre pareggi nelle precedenti quattro gare interne, il Torino prosegue nel suo periodo nero e arriva a sette sconfitte nelle ultime otto partite.

Thiago Motta lancia Perin in porta e ripropone Savona come terzino destro, mentre i trequartisti alle spalle di Vlahovic sono Weah, Koopmeiners e Yildiz. Con Locatelli c’è Thuram, in difesa gioca la coppia formata da Gatti e Kalulu. Vanoli non recupera nemmeno Adams e sceglie il 3-5-1-1 con Vlasic a supporto dell’unica punta Sanabria. Walukiewicz e Masina sono i braccetti ai lati di Coco, Ilic torna titolare con Linetty e Ricci e Pedersen si conquista una maglia da titolare con Lazaro a sinistra. Il derby della Mole si è scaldato fin dalla notte tra venerdì e sabato, quando si sono verificati violenti scontri tra tifoserie: intorno all’1, nella zona della Gran Madre, un centinaio di ultras si è dato appuntamento nel cuore della movida torinese e si è affrontato con bastoni e cinghie.

Allo Stadium, la Juve parte forte e con un paio di folate di Thuram e Yildiz, il Tora alza le barricate e spazza via i palloni. Sul lato destra della difesa, però, è una sofferenza per i granata, e il vantaggio bianconero arriva al 18′: Cambiaso trova una prateria tra Walukiewicz e Ricci e arriva fino da Milinkovic-Savic, il portiere riesce a deviare ma sul secondo palo c’è tutto solo Weah che deve soltanto spingere dentro. La squadra di Vanoli non riesce a reagire, Vlasic e Sanabria sono troppo isolati e hanno pochissimi palloni giocabili, così Perin vive un primo tempo in totale tranquillità.

Nel finale, poi, c’è qualche scintilla tra Milinkovic-Savic e Gatti, con l’arbitro Sozza che riporta la calma senza cartellini. Vanoli decide di iniziare la ripresa con Gineitis al posto di Ilic, Thiago Motta invece conferma l’undici di partenza. I granata iniziano con un atteggiamento più aggressivo e conquistano subito due angoli, senza però pungere dalle parti di Perin. Al 64′ il Toro perde anche Ricci, il centrocampista lascia il posto a Njie ed entra anche Vojvoda per Walukiewicz. Il raddoppio di Weah è annullato da Sozza per un controllo di mano dell’americano, la prima mossa di Thiago Motta arriva a 18′ dalla fine e toglie Vlahovic per Conceicao.

La stracittadina è sempre colorata di bianconero, ora la Juve aspetta il big-match tra Inter e Napoli dopo aver agganciato i nerazzurri ed essersi portata a un punto dal Napoli. La Juventus con questa vittoria aggancia momentaneamente l’Inter al secondo posto a 24 lunghezze. Il Torino continua nella crisi di risultati e rimane fermo a 14 punti.

Azzurri OK e Lariani KO

Torna al successo l’Empoli battendo in casa il Como 1-0 grazie al primo gol con la maglia azzurra di Pellegri.
Quarta sconfitta nelle ultime cinque gare per il Como, dove ha guadagnato solo un punto. Empoli e Como tornano a sfidarsi in Serie A più di 21 anni dopo l’ultima volta nel massimo campionato.
Davvero poche le occasioni degne di nota nel primo tempo.

L’Empoli supera quota 600 punti, 602 per la precisione, nella sua storia in Serie A (considerando tre punti a vittoria, escluse le penalizzazioni) e torna alla vittoria dopo quasi un mese e mezzo dal successo nei sedicesimi di Coppa Italia.

Primo gol per Pellegri con la maglia dei toscani. Al 9′ altra occasione per l’Empoli con Reina decisivo. Cross dalla sinistra di Maleh, sul secondo palo Gyasi anticipa Barba e può calciare da due passi, ma l’uscita ‘a valanga’ dello spagnolo salva il risultato. Fabregas inizia a pensare a contromisure, ma nel frattempo prima De Sciglio e poi soprattutto Maleh si rendono pericolosi con conclusioni da fuori, sempre molto bravo Reina. Con il Como schierato con quattro attaccanti, dopo l’ingresso di Paz e dell’ex Cutrone, si aprono spiragli per l’Empoli, insidioso due volte con Colombo e il suo mancino, in entrambe le volte conclusioni di poco fuori. Al 90′ occasione per il Como, ma bravissimo Viti a salvare su un’azione di due ex Empoli. Finisce 1-0, con i toscani che salgono a 14 punti, lariani fermi a 9.

I rossoneri si impongono sul Monza

Il Milan ritrova il sorriso e rialza la testa dopo il ko a San Siro contro il Napoli nel turno infrasettimanale, imponendosi, senza brillare, 1-0 in casa del Monza.

L’allenatore rossonero decide di rinunciare ancora una volta a Rafael Leao dal primo minuto: per il portoghese è la terza panchina consecutiva in campionato. I tre punti permettono ai rossoneri di concentrarsi sulla delicata trasferta di Madrid contro il Real in Champions League con un ambiente più tranquillo, rilanciando anche le ambizioni in campionato.

Il Monza di Alessandro Nesta, che è tornato ad affidarsi dal primo minuto a Daniel Maldini, resta invece nelle zone basse della classifica, a soli due punti di vantaggio dal Genoa ultimo, che lunedì sarà chiamato a rispondere sul campo del Parma. Una prova dai due volti per la formazione biancorossa: ottimo il primo tempo, con qualche rimpianto per le occasioni sprecate, meno bene il secondo, non andando mai veramente vicino al gol del pari.

È ottimo l’approccio del Monza: i padroni di casa partono meglio del Milan e trovano il vantaggio con Dany Mota dopo pochi minuti di gioco, ma l’arbitro Ermanno Feliciani di Teramo annulla per una precedente trattenuta di Warren Bondo ai danni di Theo Hernandez.

I padroni di casa continuano a creare pericoli ma a concretizzare, cinicamente, è il Milan, ribaltando in contropiede un’azione offensiva dei brianzoli: Reijnders è bravo al 43′ a ribadire in rete di testa a porta vuota, dopo un salvataggio di Izzo su Morata. I rossoneri ritornano in campo dall’intervallo avanti nel punteggio grazie alla rete dell’olandese, ma Fonseca capisce che forse è venuto il momento di dare una scossa, mandando a scaldarsi subito Leao.

Nesta prova con i cambi a dare un volto nuovo alla sua squadra, passando a un più offensivo 4-2-3-1 con Maldini, Vignato e Caprari in contemporanea ad agire alle spalle di Maric, entrato al posto di Djuric. Non cambia, però, il copione del secondo tempo, al contrario sono Leao e Morata che nel finale sprecano la possibilità per il colpo dello 0-2. Vince il Milan 0-1, tra i rimpianti dei padroni di casa per le occasioni non sfruttate nella prima frazione.

Vittoria dei bianconeri

la Juventus ha trovato di colpo un equilibrio. Thuram e Savona ridanno i 3 punti ai bianconeri. Non ha camminato sui trampoli, non si è lasciata spaventare dalla sua stessa vulnerabilità ma qui, in questo lembo di Nord-Est dove stavano sognando avventure memorabili, ha individuato l’esatto punto di congiunzione tra il rischio e la cautela, tra il controllo e le fiammate.

La Juventus, grazie a un’autorete e a un gol di Savona nel primo tempo, ha mantenuto il controllo della partita, difendendo il vantaggio con una buona prestazione complessiva. Con questa vittoria, i bianconeri si portano a casa tre punti preziosi, mentre l’Udinese dovrà rivedere la propria strategia per le prossime sfide, cercando di capitalizzare meglio le occasioni create.

I bianconeri di Torino partono forte sin dal primo tempo, riuscendo con un paziente giropalla a mandare a vuoto il pressing alto dell’Udinese. Già dopo cinque minuti, Thuram sfiora il vantaggio, inserendosi perfettamente in area di rigore, ma calciando alto l’assist di Savona. L’ottimo stato di forma del francese è, però, ben evidente e a farne le spese è la formazione friulana.

I bianconeri di Torino partono forte sin dal primo tempo, riuscendo con un paziente giropalla a mandare a vuoto il pressing alto dell’Udinese. Già dopo cinque minuti, Thuram sfiora il vantaggio, inserendosi perfettamente in area di rigore, ma calciando alto l’assist di Savona. L’ottimo stato di forma del francese è, però, ben evidente e a farne le spese è la formazione friulana.

Al 19esimo sempre Thuram provoca lo sfortunato autogol di Okoye: il tiro dell’ex Nizza dalla sinistra dell’area, infatti, colpisce prima il palo interno, poi carambola sfortunatamente sulla schiena del portiere di casa, finendo così in rete. Con rabbia allora l’Udinese non perde tempo e reagisce, sfiorando il pari due minuti più tardi con Davis: Di Gregorio è provvidenziale nel deviare in angolo la potente conclusione dell’inglese.

Ringrazia, dunque, la Juve, che al 37′ timbra il 2-0 con Savona dopo un’azione insistita nell’area avversaria.Nella ripresa i ragazzi di Runjaic non intendono demordere, ma si scontrano contro una Juve determinata e ben messa in campo. Al 53′ il gol del possibile 2-1 dei friulani viene annullato da Abisso che ravvisa una spinta irregolare di Davis su Gatti. Al 69′, invece, Okoye nega il tris agli ospiti, neutralizzando il tentativo defilato di Vlahovic. Approfittando anche di una Juve stanca, nel finale l’Udinese assalta la porta avversaria. La fortuna non sorride, però, ai padroni di casa e, all’ 83′, il colpo di testa del neoentrato Lucca si stampa sulla traversa.
Una vittoria pesante che rilancia le ambizioni della Juve.

Tripletta dei nerazzurri

L’Inter prende subito in mano il controllo del gioco, ma la prima occasione è dell’Empoli, con Solbakken che calcia addosso a Sommer da buona posizione. La risposta nerazzurra arriva con il colpo di testa di Bastoni, deviato da Ismajli, su cui Vasquez è strepitoso.

È il preludio al gol dell’Inter: al 19′ Darmian vince un contrasto in area e supera il portiere avversario in uscita, ma l’arbitro annulla per fallo di mano. Al 30′ arriva un altro episodio chiave del match: un brutto fallo a centrocampo di Goglichidze su Thuram costa il rosso al difensore dell’Empoli, che rimane quindi in dieci uomini.

Sulla punizione seguente Dimarco calcia potente ma Vasquez respinge con i pugni. Sul finale di tempo Lautaro sfiora il gol di testa, ma senza fortuna. Dopo i primi 45 minuti il risultato è fermo sullo 0-0.

A inizio ripresa Inter ancora a segno: al 50′ Frattesi raccoglie un pallone vacante in area e di sinistro batte Vasquez all’incrocio dei pali. L’Empoli prova ad alzare il baricentro e a reagire, ma i nerazzurri controllano il ritmo e rischiano poco e nulla. Lautaro Martinez sfiora il raddoppio di testa ma trova un’altra bella parata di Vasquez, mentre sulla ribattuta Bisseck mette alto. Il gol del 2-0 è solo rimandato: al 67′ Lautaro fa la sponda per Frattesi, che incrocia il destro e firma la sua doppietta. Il tris arriva al 79′ e lo firma proprio Lautaro Martinez, con un bel diagonale che non lascia scampo a Vasquez. Termina quindi 3-0 per l’Inter.

Cinquina della Lazio

La Lazio fa sul serio, batte in trasferta il Como e agguanta Atalanta e Fiorentina a quota 19 punti in zona Champions League.

Finisce 5-1 al Sinigaglia grazie alla doppietta di Castellanos e ai sigilli di Pedro, Patric e Tchaouna, mentre a poco serve il gol da cineteca di Mazzitelli. La striscia positiva di Baroni non si ferma così come quella di Pedro ancora una volta in gol.

Lo spagnolo infatti sigla il momentaneo 2-0 laziale prima del bellissimo gol di Mazzitelli che riapre l’incontro. Poi due episodi importanti l’espulsione di Brunoder e poi quella ingenua di Tavares. La Lazio però resta con la testa nel match e chiude i conti con Patric, ancora con Castellanos e con Tchaouna nel recupero.

Il Como riapre a sorpresa il match del Sinigaglia. La rete è fantastica ed è firmata da Luca Mazzitelli: il centrocampista raccoglie una palla vagante all’altezza del vertice sinistro dell’area piccola, controlla con il petto e in rovesciata incrocia sul palo lungo, non lasciando scampo a Provedel.

Cinque gol subiti e imbattibilità casalinga persa. Il primo turno infrasettimanale della Serie A 2024/25 fa emergere tutti i limiti del Como, sommerso al Sinigaglia da una super Lazio. La squadra di Baroni vince 5-1 sfruttando tutte le disattenzioni dei padroni di casa e vola al terzo posto in classifica, insieme a Fiorentina e Atalanta.

Trionfo dei giallorossi

I giallorossi vincono di misura sul Torino. Decide la partita la Joya al 20′ del primo tempo, gol da posizione impossibile dopo aver rubato palla sul disimpegno sbagliato dalla difesa granata.Nel secondo tempo il Toro ci ha provato di più anche grazie alle sostituzioni aggressive effettuate da Mister Vanoli. Non è bastato però per trovare la via del pari alla formazione ospite.L’occasione più ghiotta capita sul destro di Njie che trova una gran risposta da parte di Svilar a salvare il risultato.

La squadra capitolina dunque ritrova la vittoria e sale al 10° posto a quota 13 punti. Nel prossimo turno Juric incontrerà l’altra sua ex squadra essendo la Roma impegnata a Verona contro l’Hellas.

Il Torino non perde posizioni in classifica nonostante resti fermo a 14 punti.

Dal punto di vista disciplinare è stata una gara con sole quattro ammonizioni, due per parte. Tra i granata i cartellini gialli sono stati presi da Coco e Masina mentre nelle file giallorosse sono Baldanzi e Pellegrini ad essere finiti sul taccuino dell’arbitro.

Per il Torino invece è il quarto passo falso nelle ultime cinque partite, un colpo che non ci voleva al morale di una squadra che adesso affronterà Fiorentina e Juventus in sei giorni. Una grossa occasione sciupata da parte dei granata, che impiegano più di un tempo per accendersi: troppo tardi.

Gli Azzurri devono accontentarsi di un pareggio

La vittoria del Parma poteva arrivare al Tardini ma il rigore di Bonny, sbagliato all’ 83′, ferma a metà la rimonta degli emiliani. Finisce in parità con l’Empoli. Parma timido nel primo tempo e scatenato nel secondo: Charpentier riacciuffa il pareggio all’ 81′ con una rasoiata centrale rasoterra che inganna Vasquez e, dopo un solo minuto, si trasforma in un regista di centrocampo con un pallone in profondità per Almqvist che cade a terra e conquista un calcio di rigore che poteva valere il raddoppio. Si salvano i toscani che hanno iniziato discretamente nel primo tempo, con una rete di Fazzini su assist di Gyasi, e chiuso malissimo la gara sotto il dominio del club emiliano. Il Parma di Pecchia si ferma al terzo pareggio consecutivo ed ora è al 16esimo posto a quota 8 punti. L’Empoli di D’Aversa, dopo due sconfitte consecutive, torna a far punti: decimo posto e 11 punti raggiunti in nove giornate.

La sfida salvezza tra Parma ed Empoli comincia all’insegna dell’amicizia, anzi del gemellaggio quarantennale tra le due tifoserie. E il clima buonista si trasmette anche ai giocatori, che per la prima mezz’ora sonnecchiano. Gli attacchi gialloblu cozzano contro il guardingo 3-4-2-1 dell’ex di turno D’Aversa, molto applaudito al primo ritorno al Tardini.

Pecchia opera due cambi rispetto al pareggio con il Como e dispone il Parma con il 4-1-4-1. Assenza importante, invece, per D’Aversa che deve fare a meno di Sebastiano Esposito: sulla trequarti alle spalle di Colombo c’è Solbakken dal 1′ insieme a Fazzini. Per il resto confermata in toto la formazione dell’Empoli (3-5-2) che ha affrontato il Napoli nel turno precedente.

Proprio il tecnico degli emiliani, a pochi minuti dall’inizio del match, ha commentato così la sfida con D’Aversa: “La storia di Roberto è più importante. Due salvezze in Serie A. Mi piacerebbe seguire il suo percorso in un club così ambizioso: è sempre motivo di grande soddisfazione.”

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