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Cinquina per la Magica

La Roma chiude con un netto 5-0 contro il Parma nel match dello Stadio Olimpico, valevole per la diciassettesima giornata del campionato di Serie A 2024/2025: a segno Paulo Dybala (doppietta), Alexis Saelemaekers, Leandro Paredes ed Artem Dovbyk. La formazione ducale si ritaglia subito la prima occasione dopo appena tre minuti con una conclusione di Bonny, che termina sul fondo. All’8′ arriva la risposta del club giallorosso che conquista un calcio di rigore per un fallo di Balogh ai danni di Paulo Dybala: sul dischetto si presenta proprio l’attaccante argentino, che spiazza Suzuki e porta in vantaggio i suoi. I padroni di casa trovano la rete del raddoppio con Alexis Saelemaekers al 13′: gran palla di Angelino che sul lato opposto pesca il belga, il quale calcia al volo con il destro e firma il 2-0. Gli uomini allenati da Fabio Pecchia provano a reagire al 18′ con un bolide dalla distanza di Hernani, sui cui Svilar riesce a salvarsi con l’aiuto della traversa. Quattro minuti dopo e’ Valeri a calciare dalla distanza, ma il suo tentativo si spegne sul fondo.

Nel finale del primo tempo e’ la Roma a tornare alla carica, costruendo un paio di occasioni con Hummels ed El Shaarawy.

Nella ripresa sono ancora i ragazzi di Claudio Ranieri a fare la partita, rendendosi pericolosi al 49′ con un destro di Kone’. Al 51′ Paulo Dybala realizza la sua personale doppietta e cala il tris per i capitolini, depositando in rete la sfera dopo un errore di Dovbyk. Tale marcatura viene ufficializzata in seguito ad un check del Var. Pecchia prova a scuotere i suoi attraverso delle sostituzioni, ma il Parma continua a subire le iniziative degli avversari: Dovbyk va vicino al gol, pero’ Balogh salva sulla linea. Al 67′ c’e’ un sussulto dei ducali, che colpiscono una traversa con Camara. Dopo diverse occasioni sciupate da Dovbyk, al 74′ la Roma ottiene un secondo calcio di rigore per fallo del neo-entrato Mihaila su Saelemaekers: questa volta e’ Leandro Paredes a trasformare dagli undici metri per il poker giallorosso. La squadra di Ranieri prosegue il suo assalto offensivo, che all’83’ porta anche al quinto gol: dopo diversi errori Artem Dovbyk sigla il tap-in su assist di Dybala. In virtu’ di questo risultato la Roma sale a 19 punti e aggancia l’Empoli al decimo posto in classifica, mentre il Parma resta quindicesimo a quota 15 insieme a Como e Verona. Una vittoria molto importante per i giallorossi.

Thuram si distingue e i nerazzurri trovano la vittoria

Il Como di Fabregas si è dimostrato avversario tosto, caparbio, ma la maggior qualità dell’Inter ha fatto la differenza. Non una partita perfetta per i nerazzurri, molto impacciati nel primo tempo e imprecisi nella ripresa, tuttavia da calcio da fermo arriva il primo gol nella ripresa, corner di Calha e stacco di Augusto, e al 90’ spaccato il siluro di Thuram a chidere i conti e cementare tre punti fondamentali. Vittoria importante, nell’emergenza difensiva e la stanchezza, che tiene l’Inter in scia all’Atalanta con una partita da recuperare.

Inzaghi è in emergenza in difesa e tocca a Carlos Augusto adattarsi braccetto, in fascia tornano Dimarco e Dumfries con la Thu-La davanti. Fabregas sceglie Belotti prima punta con Strefezza, Paz e Fadera a supporto. Il Como parte comunque con personalità e la prima conclusione verso la porta è di Van der Brempt di testa su cross morbido di Fadera, palla a lato. Il primo squillo Inter al 9’ quando Thuram semina il panico e costringe la retroguardia lariana a salvare in affanno davanti a Reina. Il pressing alto nerazzurro si fa sentire sulla costruzione da basso del Como e sulla rubata di Dimarco c’è il destro strozzato di Mkhitaryan che mette paura ma sfila a lato. Il match resta equilibrato, perché il Como, pur rischiando, non vuole gettare via il pallone e l’Inter non sempre riesce a recuperarlo con l’aggressione, così si innescano duelli a centrocampo e poche occasioni da rete. C’è una mezza chance per Lautaro, dopo velo di Barella, ma il destro è ribattuta da appena dentro i sedici metri, con il mediano che reclamava palla per l’uno-due. Il Como è coraggioso, mentre l’Inter non trova trame offensive di qualità.

La squadra di Inzaghi fatica a trovare spazi e linee di passaggio, Fabregas ha studiato bene come non dare spazio a Calhanoglu e Dimarco, così spesso si va per fasce ma senza la dovuta qualità. Reina, di fatto, risulta poco impegnato e la via dell’area è spesso preclusa. I nerazzurri trovano una buona azione sul finire del primo tempo, nell’unica volta in cui Calhanoglu è libero tra le linee, poi apertura per Augusto che imbecca Dimarco: destro che Reina controlla. Dopo un paio di situazioni pericolose, i nerazzurri passano al 48’, stavolta da calcio da fermo dove la parabola di Calhanoglu pesca la zuccata di Augusto: Reina battuto e 1-0. E’ una Inter più vispa e più intensa, che ci mette poco a mettere il Como in difficoltà. C’è molta confusione al 90’, ma alla fine il punto esclamativo lo mette il solito Thuram, di potenza e precisione per trafiggere nel sette Reina: 2-0 e partita chiusa. L’Inter sale a 37 punti, in scia ad Atalanta e Napoli e con una partita da recuperare. Pur nell’emergenza e nella difficoltà gli uomini di Inzaghi hanno dimostrato di esserci, vincendo una partita come fanno le big. Finisce, così, con una importante vittoria per i nerazzurri a San Siro.

Il Toro trova la vittoria sugli Azzurri

Il Torino torna al successo battendo l’Empoli in trasferta per 1-0.

Una rete pesantissima che regala i tre punti a un Toro in crisi, di fronte al presidente Cairo, e frena la corsa di un Empoli che era in piena emergenza per ben otto indisponibili, ma che deve recriminare per diverse occasioni fallite. Primo tempo di marca quasi tutta toscana grazie a una prestazione importante da parte di tutto l’attacco schierato da D’Aversa, supportato con grande energia da Gyasi e Pezzella sui laterali. Empoli che chiude la prima frazione con uno spiccato possesso palla, ma soprattutto con nove corner a uno solo del Toro, frutto di un forcing costante.

La ripresa vede il Torino più motivato, con l’ingresso di Vlasic al posto di Gineitis. Subito due buone occasioni per Colombo da una parte e Lynetti dall’altra. Ma l’occasione è clamorosa per Cacace che a colpo sicuro di sinistro, davanti alla porta spara incredibilmente fuori, un errore davvero grave e pesante. Al 25′ infatti arriva la perla di Adams: Vlasic appoggia nel cerchio di centrocampo per l’ex Southampton, controllo e sguardo rapido verso Vasquez fuori dai pali. L’attaccante, entrato poco prima al posto di Sanabria, spara dai 50 metri un destro che si infila in rete superando Vasquez. D’Aversa non ha molte frecce in panchina e con i cambi la qualità cala insieme all’aumentare della stanchezza. Per Vanoli è una boccata di ossigeno questa vittoria al ‘Castellani’ Arena, per l’Empoli la conferma che con otto indisponibili la coperta è davvero corta. I toscani devono arrendersi non riuscendo a proseguire con la loro scia di successi.

Solo un pareggio per il club bianconero

L’ultima in classifica, all’Allianz Stadium, sembra per la Juventus la cura migliore alla ‘pareggite’ delle ultime settimane. Invece, nuovamente, i bianconeri confezionano una ‘x’, tra l’altro di nuovo con una rimonta firmata all’ultimo respiro.

I lagunari incredibilmente rimontano con Ellertsson e Idzes, sognando a lungo il colpaccio salvezza che nessuno si sarebbe aspettato. All’ultimo minuto invece Candela tocca la palla con il braccio dopo un miracolo di Stankovic su Conceicao: Giua assegna un rigore che Vlahovic trasforma, salvando i suoi dal primo ko in campionato.

L’ennesimo pareggio che sa di brodino indigesto in ottica scudetto. Primo tempo favorevole alla squadra i Motta e chiuso avanti 1-0, grazie alla zampata di Gatti sugli sviluppi di un corner. Nella ripresa, dopo il gol annullato a Yildiz, arriva la rimonta dei lagunari con Ellertsson e Idzes. Si sta per materializzare l’incubo della sonfitta in casa Juve, ma viene scongiurato nel recupero dal Vlahovic che trasforma alla grande un rigore (litigando poi con i tifosi a fine partita). I bianconeri infatti non danno continuità all’impresa contro gli uomini di Guardiola, venendo costretti all’ennesimo pareggio dal Venezia ultimo in classifica.

La bella vittoria in Champions, nonostante i proclami, non ha inciso sulla Juventus vista in Serie A. Eppure i bianconeri hanno trovato relativamente presto il gol del vantaggio, con Gatti. Bravo il difensore a finalizzare dopo la sponda di un compagno, sugli sviluppi di un corner. Una rete che sembrava poter imprimere maggior ritmo alla partita della squadra di Motta che in realtà però è sembrata ancora bloccata, con i lagunari che hanno sfiorato il pareggio con Andersen capace di colpire la traversa dopo una bella manovra collettiva.

Dopo un bell’intervento d’istinto di Stankovic su un tiro-cross di Vlahovic, il Venezia ha piazzato addirittura il sorpasso: velenosa punizione e Idzes, con la complicità di un tocco di Gatti, che ha trovato il sorpasso. Dopo un’acrobazia di Douglas Luiz finita fuori di pochissimo, è arrivato il pareggio in pieno recupero grazie ad un calcio di rigore di Vlahovic impeccabile dal dischetto.

Inzaghi festeggia contro i biancocelesti

L’Inter premiata allo stadio Olimpico. Il ritorno nello stadio che lo ha consacrato, per Inzaghi, è dolcissimo con sei reti che certificano come Golia, nella realtà, possa fare un sol boccone dell’outsider Davide. I nerazzurri, infatti, seppelliscono i padroni di casa sotto sei reti con il rigore di Calhanoglu a sbloccare il match e poi le reti di Dimarco, Barella, Dumfries, Carlos Augusto e Thuram a spazzare via la Lazio. Baroni deve rinunciare a Romagnoli e Vecino, oltre a Dia lasciato in panchina e Castellanos squalificato puntando su Noslin in avanti, mentre Inzaghi risponde con l’attacco titolare con Thuram e Martinez.

L’avvio è di marca laziale con Nuno Tavares e Isaksen che testano i riflessi di Sommer, ma con il passare dei minuti l’Inter inizia a prendere le misure al match, alzando i giri del motore. L’episodio chiave arriva quasi in chiusura di primo tempo con l’azione che porta alla svolta da calcio d’angolo. Dumfries schiaccia di testa, Provedel respinge, Martinez colpisce Gigot in testa rendendo rendendo vano il tap in di De Vrij. Chiffi, però, viene richiamato dal VAR per un tocco di mano proprio del difensore sul colpo di testa dell’olandese; braccio largo che tocca il pallone, è rigore. Sul dischetto va Calhanoglu, il turco è una sentenza con il tiro centrale che non lascia scampo al portiere laziale e vale il vantaggio interista. La Lazio accusa il colpo, l’Inter va a nozze negli spazi e cala il raddoppio con l’azione che ha reso famoso Inzaghi; da quinto a quinto, Dumfries scodella in mezzo per l’accorrente Dimarco che, di sinistro al volo, impatta il pallone che gonfia la rete per la seconda volta. Una gol, quello dell’interista, che chiude il primo tempo. Nella ripresa Baroni è costretto a cambiare Gigot, subentrato nel primo tempo a Gila, Inzaghi risponde con Darmian al posto di Bisseck.

Ma se la rete di Dimarco aveva già il sapore della vittoria anticipata, la sentenza definitiva la scrive Barella che, dal limite, stoppa e calcia direttamente sotto il sette per il tris nerazzurro che spegne ogni ambizione di rimonta biancoceleste. La Lazio sparisce dal campo, la squadra di Baroni non reagisce e all’Inter servono appena 3 minuti per calare il poker. Stavolta è Bastoni a pennellare sul secondo palo, lo stacco di Dumfries, che salta su Tavares, è imperioso e vale il quarto gol che punisce oltre i propri demeriti i padroni di casa. Non contenti i nerazzurri arrotondano ancora con la rete del subentrato Carlos Augusto e il sigillo finale di Thuram punendo oltremodo la Lazio e portando a casa tre punti fondamentali nella lotta scudetto battendo quella che, prima di stasera e classifica alla mano, era una delle rivali per il tricolore.

Poker degli Azzurri

Per l’ennesima volta in questa prima parte di stagione, il Verona esce dal campo sommerso dai fischi dei propri tifosi. La squadra di Zanetti, la cui panchina traballa, naufragano anche contro l’Empoli, perdendo al Bentegodi per 4-1. Nel match valido per la quindicesima giornata, vede un Verona ancora confusionario e senza idee; dall’altra parte, invece, i toscani regalano spettacolo, approfittando dell’inguardabile fase difensiva degli scaligeri.

Per l’Empoli vanno a segno Esposito per due volte, Cacace e Colombo (subentrato dopo pochi minuti al posto dell’infortunato Pellegri): inutile, invece, la marcatura di Tengstedt. Al 16′ inizia il dominio dell’Empoli e, di contro, l’incubo del Verona. Sebastiano Esposito apre le marcature con un tiro deviato: poco dopo, il giovane di proprietà dell’Inter sigla la sua prima doppietta in Serie A, grazie ad una precisa conclusione sul primo palo. Al 32′ arriva anche il terzo gol degli ospiti, firmato da Cacace.

I padroni di casa sembrano comunque far intravedere una reazione, quando Tengstedt fa 3-1 su assist di Tchatchoua. Sette minuti più tardi, però, Colombo rigetta nello sconforto il Verona, pescando il jolly dal limite, dopo la ribattuta su punizione, e realizzando il 4-1. Per la squadra di Zanetti si tratta, dunque, di un copione già visto: come capitato contro Atalanta e Inter, per la terza volta in stagione il Verona subisce almeno quattro gol in una frazione. Nel finale di tempo il Var cancella anche un rigore assegnato all’Empoli da Di Bello.

Nella ripresa la squadra di D’Aversa rifiata e abbassa i ritmi di gioco, pur sfiorando il quinto gol più volte con Colombo, Ekong e Marianucci. I due tentativi di poco a lato di Mosquera, invece, sono gli unici sussulti dei gialloblù. In attesa dei risultati delle inseguitrici, l’Empoli sale così al nono posto in classifica. Dall’altra parte, il Verona precipita al diciassettesimo posto e “subisce” la dura contestazione dei propri tifosi.

I bianconeri conquistano un punto

La Juventus è riuscita ad agguantare il pareggio in extremis contro il Bologna all’Allianz, in uno degli anticipi di Serie A.

A livello statistico la sfida tra Thiago Motta e Italiano ci conferma le attese, quelle legate a due squadre che cercano il possesso prolungato e che sono rispettivamente seconda (Juve) e quarta (Bologna) nella statistica legata al possesso palla fin qui nella Serie A 24/25.

Statistiche che mettono in mostra un certo equilibrio perlomeno nei dati principali, a livello di possesso si segnala un leggero predominio bianconero ma occorre sottolineare come il possesso bianconero sia spesso legato a numerosi tocchi nella propria metà campo (209 passaggi contro i 137 del Bologna) o persino nella propria trequarti difensiva.

Numeri quasi totalmente speculari a livello di tiri in porta, con una conclusione in più nello specchio da parte dei felsinei che – dal canto loro – hanno colpito anche un palo con Ndoye (prima del gol del vantaggio). Il numero dei passaggi riusciti, la Juve ha fatto meglio in percentuale, si collega a quanto sottolineato in precedenza, al fatto cioè che i bianconeri si siano affidati maggiormente al possesso nella propria metà campo: la precisione è venuta meno nei lanci lunghi, il Bologna infatti è risultato più efficace in quel senso (41% bianconero vs 46% rossoblù) così come nei cross.

Prima vittoria di Ranieri per i giallorossi

E’ la Roma a sbloccare la partita, con il primo gol sotto la gestione del nuovo allenatore, Ranieri. Il giocatore a firmarlo è stato Saelemaekers, bravissimo nello sfruttare l’imbucata di El Shaarawy e nel rimanere freddo avanti al portiere, superandolo con un tocco corto.
La beffa per i giallorossi arriva però allo scadere del primo tempo. Infatti il Lecce riceve un calcio di rigore su cui si presenta Krstovic. Il serbo batte Svilar e porta in parità i pugliesi all’intervallo. Si va negli spogliatoi sul risultato di 1 a 1.

Ripresa totalmente diversa per i padroni di casa. Arriva il gol del nuovo vantaggio ed il marcatore è Mancini. Il giocatore esegue uno strepitoso tuffo con cui butta dentro il cross dalla trequarti di El Shaarawy. E’ il secondo assist per l’esterno giallorosso. Bastano pochi minuti e arriva anche il doppio vantaggio. Il gol è di Pisilli, abile nel seguire l’azione e farsi trovare pronto sul traversone di Abdulhamid. Tiro forte e Falcone battuto. Arriva nel finale il gol del poker di Kone. L’assist è di Pisilli. La partita finisce sul risultato di 4 a 1.

Il Lecce dura un solo tempo e alla fine è costretto ad arrendersi alla Roma. I giallorossi allenati da Marco Giampaolo escono dall’Olimpico sconfitti con il risultato di 4-1.

Al fischio finale il Lecce riceve l’applauso dei quasi 4.000 tifosi che hanno riempito il settore ospiti incitando la squadra dall’inizio alla fine, in maniera encomiabile. Al tecnico Giampaolo spetta adesso il compito di capire quanto di buono salvare da questa sconfitta e quali aspetti, invece, sono quelli su cui lavorare maggiormente per migliorare.

I rossoneri si impongono sugli azzurri

Il Milan prende tre punti facendo registrare una tripletta: 3-0 all’Empoli di D’Aversa che si perde nella nebbia di San Siro. I rossoneri ottimizzano le occasioni più ghiotte chiudendo i primi 45 minuti con i gol di Morata e di Reijnders. Poi l’olandese nella ripresa decide di prendersi la palma di MVP di serata e infila a metà secondo tempo il pallone del tris: un successo che rilancia il Milan di Fonseca a ridosso della Zona coppe, in attesa di recuperare il match con il Bologna. Per l’Empoli buona partita, con traversa di Maleh, ma che è valsa davvero a poco. Il Milan riparte da San Siro contro un Empoli che è tutto fuorché un semplice sparring partener. Fonseca ritorna ad affidarsi dal 1′ anche a Leao in un 11 titolare senza fronzoli né sorprese e il Milan prova da subito a fare la gara anche se l’inizio del match non è certo entusiasmante. Tanta nebbia, poche emozioni per i primi 45 minuti che, però, il Diavolo riesce a girare a proprio vantaggio, grazie a due reti che mettono la partita in discesa per i padroni di casa. Al 19′ ci pensa Alvaro Morata, che sfrutta un rimpallo in area di rigore e infila Vazquez per l’1-0. Che diventa 2-0 quando Pulisic pesca Reijnders, il migliore in campo che trova il raddoppio.

Nel secondo tempo l’Empoli prova l’acuto immediato per poter riaprire la partita: D’Aversa mischia le carte a inizio secondo tempo con un paio di cambi e la reazione c’è ed è immediata: traversa di Maleh con Maignan battuto e Milan che si salva grazie alla dea bendata. L’Empoli gioca comunque spavaldo malgrado il doppio svantaggio, confermando un buon calcio che lo sta tenendo nella parte alta della classifica e il Milan subisce le ripartenze dei toscani nella propria area di rigore.

Buona la prestazione sportiva dei toscani malgrado il risultato, nulla da fare a San Siro.

Solo un pari per il club bianconero

La Juventus pareggia 1-1 a Lecce, raggiunta nel recupero da un gol dell’ex rossonero Rebic quando si sentiva in tasca i tre punti dopo la rete di Cambiaso, un cui tiro deviato da Gaspar beffa Falcone al 23′ st. Il club bianconero vede sfumare la vittoria al Via del Mare contro il Lecce in pieno recupero. Nel primo tempo i bianconeri avevano anche colpito due pali con Thuram e Conceicao. La squadra di Giampaolo nel secondo tempo è riuscita a mettere in netta difficoltà la Juventus riuscendo a trovare al minuto 93, a uno dalla fine, il gol del pareggio grazie a Rebic.

La Juventus si presenta al Via del Mare con la solita emergenza di formazione visti i tanti infortuni degli ultimi mesi. Il Lecce reagisce cercando di uscire alla distanza e si rende pericoloso con più di qualche cross del solito Gallo da sinistra scatenato. La squadra di Thiago Motta gestisce molto bene il possesso palla. Nonostante questo la Juventus non è in grado di creare occasioni nette nella seconda parte del primo tempo. Un sussulto su gol annullato a Weah per fuorigioco di Locatelli nella stessa azione. Conceicao impegna Falcone con il sinistro: sulla respinta l’americano è il più veloce di tutti e insacca, ma c’era un fuorigioco precedente di Locatelli all’inizio dell’azione. Il Var conferma la decisione presa in campo. Si chiude così 0-0 il primo tempo con una Juve che spinga ma il Lecce fa buona guardia in fase difensiva.

Nella ripresa la Juventus prova a proseguire la partita con lo stesso ritmo dei primi 45 minuti ma il Lecce sembra aver trovato le misure. La squadra di Giampaolo è aggressiva e riesce a mettere in difficoltà gli uomini di Motta. Nonostante ciò Cambiaso avvia la transizione della Juve e allarga per Conceicao a destra. Il portoghese prova il suggerimento a rimorchio per Koopmeiners, ma il tiro dell’olandese è deviato in angolo dalla difesa di casa. La Juventus però deve fare attenzione a questo Lecce entrato in campo con la giusta aggressività.

Perin blocca ancora a terra ma è tutto un altro Lecce. Nel momento migliore dei padroni di casa arriva però il gol di Cambiaso che tira da fuori di sinistra trovando la rete anche grazie alla deviazione decisiva di Gasper. È 0-1.

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