[COPPA ITALIA] Juventus e Atalanta volano in finale

Gara avvincente all’Olimpico con la doppietta di Castellanos a mettere la Juventus alle corde. Allegri gioca il jolly dalla panchina con la rete di Milik, perfetto nell’insaccare a porta vuota un tiro-cross di Weah, anche lui subentrato a gara in corso. Nel finale non succede più nulla e le speranze della Lazio di agguantare la finale di Coppa Italia si infrangono sul muro eretto dai bianconeri a difesa del 2-1.
La terza vittoria casalinga consecutiva della Lazio sulla Juventus tra campionato e coppa non serve a nulla per la squadra di Tudor. A gioire sono i bianconeri che agguantano la finale della coppa nazionale numero 22 in tutta la propria storia. I torinesi sfideranno l’Atalanta nella finale della competizione nazionale.

A Bergamo l’Atalanta vince 4-1 contro la Fiorentina nella semifinale di ritorno di Coppa Italia. All’andata era finita 1-0 in favore dei Viola.

La Dea, battuta 1-0 all’andata al Franchi, ha sconfitto 4-1 la Fiorentina al ritorno. Koopmeiners sblocca subito il match all’8′, poi a inizio ripresa la Viola rimane in 10′ per il rosso a Milenkovic (fallo su Scamacca lanciato a rete). I toscani ci mettono il cuore e pareggiano con il colpo di testa di Martinez Quarta (68′). Al 75′, però, Scamacca si inventa il 2-1 con una splendida semirovesciata, poi quando i supplementari sembravano a un passo il diagonale di Lookman al 95′ decide la qualificazione. Pasalic fa poker al 98′ con tutta la Fiorentina sbilanciata in avanti.

Quindi i bergamaschi passano il turno e accedono alla finale in programma il 15 maggio a Roma, in cui se la vedranno con la Juventus.

Empoli OK sul Napoli

L’Empoli ritorna alla vittoria davanti al proprio pubblico e lo fa contro un Napoli venuto in Toscana per cercare punti per l’Europa.

Un Napoli irriconoscibile, forse uno dei più brutti visti finora in questo campionato. Una prestazione forse più insufficiente di quella dell’andata al ‘Maradona’, quando i toscani vinsero 1-0 con gol nel finale di Kovalenko, che non è andata giù ai tanti tifosi presenti al ‘Castellani’, in silenzio per 15′ a inizio partita, quindi pronti a fischiare all’intervallo e infine decisi nell’accusare la squadra alla fine.

I partenopei all’inizio tengono il pallino del gioco con Lobotka, Anguissa e Zielinski, molto bravi a metà campo, ma l’Empoli le sue sgroppate in avanti le fa da subito e viene premiato quando un tocco di Fazzini per Gyasi permette all’ex Spezia di crossare per il solo Cerri in area di rigore.

L’Empoli, invece, si fa molto spesso pericoloso rischiando al 35′ di sfiorare il 2-0 con Cambiaghi che, pescato da Niang in area, calcia di sinistro colpendo l’esterno dell’incrocio dei pali. Non è un caso che al termine del primo tempo il Napoli venga sonoramente fischiato dai suoi tifosi.

L’Empoli chiude con il risultato di 1 – 0 che consente di guadagnare tre punti pesantissimi in chiave salvezza. Per il Napoli l’obiettivo Europa è sempre più difficile.

L’Inter, campione d’Italia, vince lo scudetto

L’Inter batte il Milan e conquista il titolo di Campione D’Italia. Si tratta del ventesimo scudetto della storia nerazzurra.

Il derby è ancora dell’Inter perché regala agli uomini di Simone Inzaghi la certezza dello scudetto, il ventesimo della storia interista. Un trionfo storico, visto che mai la vittoria di un tricolore era arrivata in una stracittadina. Decisive le reti di Acerbi e Thuram, con i rossoneri che hanno provato nel finale a rimontare dopo il gol di Tomori, ma non hanno avuto la forza per andare a caccia del pareggio in un finale tesissimo che ha portato a tre espulsi.

Una sfida vinta ancora da Inzaghi contro Pioli e a nulla sono servite le contromosse del tecnico rossonero, che ha provato la difesa a tre con Leao da centravanti.

Nel finale il Milan non ha le forze per andare all’assalto a caccia del pareggio, con gli ultimi minuti che si trasformano in una corrida: espulsi Theo Hernandez e Calabria tra i rossoneri, Dumfries tra i nerazzurri.

L’allenatore si è messo la corona sul capo il giorno del derby, sancendo un successo che diventerà un mito da raccontare. E al triplice fischio la festa interista può scatenarsi.

[UEFA Europa League] Roma e Atalanta conquistano la semifinale

Una Roma concreta e convincente vola in semifinale di Europa League, nel solito Olimpico sold out. Nei primi venti minuti i giallorossi mettono alle corde il Milan e ottengono la qualificazione con i gol di Mancini e Dybala, ma poi dalla mezz’ora restano in dieci per il fallaccio di Celik su Leao e sono costretti a dover resistere per tutto il match agli attacchi veementi dei rossoneri facendo anche a meno dei muscoli di Lukaku fuori per infortunio.

Le dichiarazioni di De Rossi: “Un orgoglio allenare questa Roma”. “Per eliminare una squadra come il Milan serve l’eccellenza, serviva un grande cuore una volta in dieci. C’era da fare una partita intelligente oltre che di corsa e i ragazzi sono stati bravi. E’ un orgoglio essere l’allenatore di una squadra così perché non era facile contro questo Milan”.

Secondo Pioli: “Fuori con rimpianti, Roma avanti con merito” – “Andiamo via con tanti rimpianti, la Roma ha passato il turno meritatamente”.

Forte dei tre gol di vantaggio di Anfield, l’Atalanta perde di misura nel ritorno dei quarti di Europa League col Liverpool centrando la seconda semifinale europea della sua storia a 36 anni dalla precedente, quella mitica col Malines in coppa Uefa dopo aver battuto lo Sporting Lisbona. Presenza significativa allo stadio di Bergamo in festa, il capitano di allora Glenn Stromberg, acclamato dai tifosi prima del calcio d’inizio. Sette minuti, compresi il paio per il check, e la strada si fa in salita per i bergamaschi. Il braccio largo di Ruggeri su palla di Alexander-Arnold dal lato corto provoca il penalty realizzato dall’egiziano spiazzando Musso, lasciando ai Reds due gol da recuperare e tre per ribaltare il risultato dell’andata.

Inter e Cagliari si accontentano di un pareggio

Straordinario Cagliari, che va sotto due volte in casa dell’Inter e due volte recupera, con Shomurodov e Viola, portando a casa un 2-2.

Ranieri adotta una difesa a tre, affiancando a Mina, capitano, Hatzidiakos e Obert, mentre davanti Oristanio, messo ko da una tonsillite, lascia spazio a Jankto, che va ad aggiungersi a Shomurodov e Luvumbo. Proprio l’angolano, all’11’, con un sinistro a giro va a sfiorare il palo. Ma un minuto dopo, passa l’Inter: imbucata di Darmian per Sanchez, palla all’indietro e gol facile facile di Thuram.

Il Cagliari reagisce e ancora Luvumbo (al 17′) chiama all’intervento Sommer e poi (23′) manda di poco fuori con un tiro-cross. Al 26′ buona palla per Shomurodov, ma il suo mancino da dentro l’area non impensierisce troppo Sommer. Al 28′ il colpo di testa vincente di Barella, ma il cagliaritano è in fuorigioco. Subito dopo Jankto viene richiamato in panchina da un Ranieri non proprio soddisfatto dalla prova del ceco, sostituito da Prati. Il Cagliari chiude all’attacco, ma va all’intervallo sotto di un gol.

Nella ripresa, l’Inter parte forte alla ricerca del 2-0, ma sbatte su Scuffet, che chiude la porta a Dimarco e Calhanoglu. E al 20′ il Cagliari pareggia: lancio di Augello, sponda di Luvumbo e Shomurodov, col destro, infila l’1-1. Gelo a San Siro, ma al 27′ l’arbitro Fourneau prima concede ai padroni di casa un angolo più che dubbio e poi considera volontario un tocco in area con la mano di Mina: Calhanoglu, dagli undici metri, insacca, nonostante il tocco di Scuffet. Ranieri corre ai ripari, inserendo Lapadula, Viola e Zappa per Shomurodov, Luvumbo e Di Pardo.

Al 37′, proprio Lapadula e Viola confezionano il 2-2: l’italo-peruviano tocca dentro l’area e il numero 10 di sinistro insacca. Il Cagliari crede nel colpaccio e al 40′ ancora Viola, col mancino, va a sfiorare il palo. Finale al cardiopalma, Hatzidiakos è costretto a chiedere il cambio, al suo posto Wieteska.

Al 50′ l’occasione del colpo sulla testa di Viola, dopo il contropiede di Lapadula, ma Sommer para. Dopo oltre 5′ di recupero, Inter e Cagliari finisce 2-2.

Solo un pareggio per i rossoneri

Un pari(3-3) meritato, quello conquistato dal Milan sul campo di un Sassuolo affamato di punti, in vantaggio per quasi tutta la partita, ma costretto ad accontentarsi di un solo punto che non cambia granché la difficile classifica.

Il Milan ha giocato una gara dura che solo nel finale all’84’ ha saputo pareggiare con la rete di Okafor, dopo essere stata sotto 3 a 1 e avere rischiato il 4 a 1 sul contropiede fallito da Laurientè. All’inizio il Milan ha iniziato troppo morbido consentendo al Sassuolo di andare avanti 2 a 0 dopo dieci minuti.

Con l’ingresso di alcuni big, è stata evitata una sconfitta che avrebbe fatto sicuramente rumore, anche in vista del ritorno di Europa League. Come già preannunciato alla vigilia, il turnover disposto da Pioli in vista del ritorno di coppa con la Roma ha presentato un Milan imbottito di seconde linee. In attacco c’è Leao ma non Giroud e Pulisic (entrati poi nel finale) sostituiti da Chukwueze e Jovic. Out anche Maignan per affaticamento, rilevato tra i pali da Sportiello.

Match movimentato che si conclude con un pareggio.

Pulisic miglior acquisto

Il Milan sta benissimo, Pioli ha fatto un ottimo lavoro. Ieri ha sottolineato che tra entrate ed uscite sono cambiati 20 giocatori. Quindi ha lavorato benissimo. Chukwueze ormai mi sembra entrato benissimo nella squadra, è un elemento in più, quindi vuol dire che hai cambi. Malgrado l’età avanzata sa essere decisivo.

Pulisic è il miglior acquisto dell’estate tout-court di tutto il campionato per quello che sta facendo, mi sta piacendo tantissimo. Forse la squadra è ancora legata a Giroud, ma anche la Francia è legata Giroud: se non gioca Giroud non gioca manco la squadra.

Il Milan gioca bene, l’unica cosa è che deve stare attento perché prende troppe infilate. Milan e Roma stanno andando tutte e due bene ma in questo momento tra le due c’è la distanza che dice la classifica.

Panucci protagonista della World Legend Padel Tour

Si sta tenendo in queste ore a Barcellona la seconda tappa del World Legends Padel Tour, manifestazione che vede protagonisti diversi campioni ed ex campioni del nostro calcio in giro per il mondo. L’evento si terrà tra oggi e domani e farà parte della serie di eventi, in tema padel, con tanti protagonisti.

L’ex calciatore di Milan, Inter e Roma Christian Panucci ha parlato da Barcellona ed ha trattato di tanti temi, partendo dalla Roma di De Rossi e poi parlando della sua passione per il padel. Ricordiamo che anche De Rossi è un grande appassionato di padel e spesso ha preso parte ad eventi del genere.

Parlando della corsa Champions Panucci ha chiarito: “Tre mesi fa dissi che la Roma non poteva competere per la Champions, la realtà è che mi sono sbagliato. Adesso è li’ ed è giusto che ci provi fino in fondo”. Panucci ha poi esaltato l’uomo chiave del club, il talento argentino Paulo Dybala e a riguardo ha commentato: “Dybala è un top player, la sua qualità immensa e mi piace particolarmente. Chi vince la Champions? Dico ancora il Manchester City”.

La Legends Padel World Tour sta riscuotendo sempre più successo e il padel è uno sport sempre più in ascesa, sia in Italia che in campo internazionale.

De Rossi e i sogni di Champions dei giallorossi

Daniele De Rossi vince il suo primo derby sulla panchina della Roma, in un match carico di agonismo ma in una sfida senza particolari occasioni decide un’incornata di Mancini, abile a staccare sugli avversari e regalare tre punti fondamentali in chiave Champions League.

Primo tempo privo di emozioni con le squadre che mostrano difficoltà ad impostare e neanche le difese convincono più di tanto, la Lazio tenta di fare qualcosa con Isaksen e spreca con un Immobile ancora una volta piuttosto spento.

La gara, senza particolari emozioni, si sblocca con un protagonista inaspettato: Mancini di testa anticipa tutti e porta i giallorossi avanti all’intervallo.

Tudor sorprende tutti all’intervallo, subito triplo cambio e toglie Romagnoli e Immobile, oltre al danese Isaksen (tra i migliori nei primi 45 minuti). Nella ripresa è sempre la Roma però a sfiorare il gol con El Shaarawy che, ben innescato da Lukaku, colpisce un palo che avrebbe potuto chiudere il match.

Da un lato la Roma prova a raddoppiare, la Lazio ci prova soprattutto con i suoi centrocampisti ed è ancora Lukaku a mancare l’appuntamento con il gol da pochi passi, ancora una volta un pò in ritardo. Il match si incattivisce, piovono i cartellini e la sfida diventa più tesa che mai.

Rossoneri OK contro la Fiorentina

La squadra di Pioli trova la vittoria in trasferta consolidando la seconda posizione in classifica a quota 65 e allunga a +6 sulla Juventus sconfitta all’Olimpico dalla Lazio. Quarta vittoria consecutiva per i rossoneri.

Per la Fiorentina battuta d’arresto che spezza una striscia positiva che durava da cinque partite e allontana le ambizioni europee.

Il Milan scendeva in campo per difendere il secondo posto, magari allungando sulla Juve battuta dalla Lazio a Roma, e il piazzamento Champions, la Fiorentina, per restare in corsa per l’Europa e sognare in grande dopo un ottimo rendimento avuto nella prima parte della stagione. Questi erano i temi principali del match. Ancora una volta ci pensano Ruben Loftus-Cheek, arrivato in doppia cifra tra campionato e coppe nella prima stagione rossonera, e un devastante Leao, migliore in campo nella sua 200esima gara in maglia rossonera.

In virtù della sconfitta juventina a Roma, il Milan balza a +6 in classifica, con la possibilità di chiudere il discorso Champions nei prossimi turni di campionato.

error: Content is protected !!
Easysoftonic
× Come posso aiutarti ?