Gli allenatori sono i più grandi bugiardi del mondo. Un frase che suonerebbe giustamente offensiva se fosse detta da chiunque, a meno che non si tratti proprio di un allenatore, come è Claudio Ranieri. Così il veterano della panchina, oggi alla guida del Cagliari, ha commentato le continue reticenze di Max Allegri al voler considerare la Juventus una squadra da scudetto. La retorica del quarto posto va avanti da inizio stagione, se non addirittura dal suo ritorno a Torino, ma ormai inizia a stancare.
Sono i risultati a dirlo, per prima cosa. La Juve ha vinto le ultime cinque partite, espugnando anche campi non semplici come San Siro, contro il Milan, e il Franchi di Firenze, oltre ad aver sconfitto il Torino nel derby. I bianconeri non perdono da sette partite, ovvero dalla batosta subita a Reggio Emilia il 23 settembre. E in questo periodo solo una squadra è riuscita a resistere loro (l’Atalanta) e solo una è riuscita a infrangere la porta di Szczesny (il Cagliari).
È ovvio che una serie di buoni risultati, da soli, non bastano a definire il valore di una squadra, che va valutato su parametri più ampi. Ma se anche le vittorie di questi mesi non dovessero bastare, guardiamo anche alle spese per il monte ingaggi. La Juve ha la rosa nettamente più costosa della Serie A: circa 129 milioni di euro, a fronte dei “soli” 115 dei nerazzurri, secondi in questa particolare classifica. Allegri e i suoi hanno quindi il “dovere economico” di lottare per lo scudetto.