La capolista centra l’ennesimo successo esterno, il quarto in questa stagione, a Torino, si conferma in vetta alla classifica a quota 32 in assoluta solitudine ed allunga sulla Lazio (ko a Parma). All’Olimpico Grande Torino decide un gol di McTominay: un’altra vittoria di misura, ma stavolta un successo che sarebbe potuto essere molto più largo per i partenopei. L’importante è avere chiuso la pratica Torino, confermandosi in testa al campionato e dimostrando ancora una volta di essere una squadra solida, capace di blindare la porta di Meret per la nona volta in questa stagione.
Il Torino inizialmente prova a ingabbiare la capolista, gioca alto, rischia l’uno contro uno in difesa e prova a raddoppiare gli esterni azzurri con l’aiuto del folto centrocampo disegnato come al solito da Vanoili. Conte risponde con le solite armi fatte di densità, possesso aggressione e sopratutto tanta riaggressione e se non fosse stato per qualche – insolita distrazione della retroguardia azzurra avrebbe rischiato poco o nulla. I granata si piazzano con un 3-5-2 molto duttile in cui Ricci è il regista che guarda alla distanza il dirimpettaio Lobotka. Il primo squillo è di marca piemontese: pronti via ed Adams, su splendido assist di Gineitis, la incorna sfruttando anche una distrazione di Buongiorno, ma apre troppo il compasso. Il Napoli prende le misure e comincia a macinare il suo gioco, sopratutto sulle fasce con Poliutano e sopratutto Kvaratskhelia. Ma il grimaldello resta sempre McTominay.
La capolista prende in mano il pallino del gioco, e con una pazienza serafica comincia a tessere le sue trame costringendo alle corde e prendendo per le corna il Toro. La partita è viva, aperta, vibrante con ribaltamenti di fronte da una parte e dall’altra. Kvara costringe al giallo i suoi due mastini e Vanoli nell’intervallo lascia negli spogliatoi Pedersen per evitare il rischio espulsione (al suo posto Lazaro). La ripresa si apre con un’incursione di prepotenza di Lukaku che si sbarazza di Coco e calcia alto dai 25 metri. Il toro prova con i lanci lunghi, ma Conte deve essersi fatto sentire negli spogliatoi dai suoi difensori. Sta di fatto che la nuova strategia dei padroni di casa favorisce le ripartenze azzurre con McTominay che gioca a tutto campo e Lukaku salta anche Milinkovic Savic per poi appoggiare di tacco a Politano. Il Napoli domina. Kvara agisce anche per vie centrali chiede spesso il dai e vai con Lukaku ed è un pericolo costante nella retroguardia di Vanoli. Alla mezzora il solito valzer di panchine con Vanoli che prova a cambiare l’inerzia del match inserendo altre forze fresche e Conte che risponde inserendo Spinazzola e cambiando pelle al Napoli: la squadra si piazza con il 3-5-2 che in fase di non possesso porta 5 difensori davanti a Meret. Lukaku in contropiede sfiora il raddoppio (35′) e trova il corner. E in pieno recupero Simeone cno il destro esalta Milinkovic Savic e Neres raddoppia ma in fuorigioco. Il Napoli mantiene il comando.