Il club rossonero pareggia

Una serata entusiasmante a San Siro. Milan e Salernitana si fermano sul punteggio di 3-3, un risultato di per sé clamoroso ma che non sposta gli equilibri. Una partita che non aveva nulla da dire per la classifica ma che per Stefano Pioli ha molti significati. Per l’ultima volta è entrato a San Siro da allenatore rossonero, per l’ultima volta ha camminato nell’area tecnica del Milan, per l’ultima volta ha rivolto lo sguardo agli spalti gremiti che lo hanno applaudito.
Non arriva la vittoria sulla Salernitana; la squadra di Colantuono già retrocessa strappa un pari complice qualche errore di troppo in difesa. Solita pecca del Milan che si fa rimontare fino al 3-3 con la doppietta di Simy e la rete di Sambia sul finale. Ma il risultato non conta, almeno per questa sera di addii. Contano solo gli abbracci, i sorrisi e i gesti d’affetto rivolti a Pioli.

Il primo tributo arriva dalla squadra e dallo staff, un abbraccio avvolgente prima del fischio d’inizio quando lo hanno applaudito a lungo al centro di un cerchio. Tutto lo stadio ha seguito la squadra nel ringraziare l’allenatore. Gesti d’affetto arrivano soprattutto da Rafael Leao che, dopo aver sbloccato la partita con un gol di rapina su papera clamorosa di Fiorillo, corre dal suo allenatore per abbracciarlo. “Il tuo nome è entrato nella storia del Milan – il messaggio d’affetto scritto su Instagram dal portoghese nel pomeriggio -, grazie per avermi aiutato a inserire il mio nome nell’elité del calcio e a conquistare un posto importante in questa grande società. Te ne sarò sempre grato”.

Finisce un ciclo guidato da Pioli e che ha avuto anche tanti protagonisti. Alcuni rimangono, altri lasciano come Olivier Giroud che si congeda come sa meglio fare: con un gol.

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